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“TEMPI ESTREMI, ESTREMA ELASTICITA’ ” di Gregg Braden

“TEMPI ESTREMI, ESTREMA ELASTICITA’ ” di Gregg Braden

Ci troviamo in un momento di cambiamento epocale in cui l’adattamento alla “nuova normalità” è di vitale importanza.  
Tutti ne siamo coinvolti e siamo stati chiamati a un radicale modo di pensare che deve essere attuato nei tempi più rapidi di qualunque altra generazione precedente nella storia

Viviamo in un tempo di estremi. Un tempo in cui ci aspettiamo accadano grandi cose, avvengano grandi cambiamenti nel mondo e grandi cambiamenti nelle nostre vite. E tanto per essere chiari, gli estremi di cui parlo non sono necessariamente delle cose negative, o positive, se è per questo. Sono solo cose grandi che stanno accadendo in questo momento.
Ci sono diversi livelli di cambiamento nel mondo che emergono attorno a noi. Non viviamo più negli Stati isolati che creavano le politiche del XX secolo. Non viviamo più in economie, tecnologie, sistemi energetici, di difesa e comunicazione isolati. Sono questi fatti ad aver portato alla certezza di dove ci troviamo in questo preciso momento.
È chiaro che stiamo vivendo secondo un nuovo gruppo di regole sul modo in cui vediamo il nostro lavoro, la carriera, le economie che collassano e il prezzo crescente del petrolio – così come sono reali i cambiamenti climatici. Sebbene i motivi di tali estremi siano diversi e variegati, il fatto è che ci troviamo in un’inconsueta era di transizione globale che influisce, ogni giorno, sulle nostre vite.
Tra le varie insicurezze che un’era simile porta con sé, c’è una cosa che possiamo sapere con assoluta certezza: le nostre vite cambiano a una velocità che non abbiamo mai conosciuto, in modi per i quali non siamo preparati, e più rapidamente di quanto ci sia stato insegnato affrontare.

Verso una nuova normalità
Gli estremi nel nostro mondo stanno creando una nuova normalità nelle nostre vite. Il successo della nostra transizione in questa nuova normalità dipende da vari motivi:
• La nostra volontà di riconoscere
il cambiamento
• Come impariamo ad adattarvicisi.

La nostra cultura globalizzata sul lavoro, sui soldi, sui mercati e le risorse, rivela come sia oggi impossibile separare gli estremi nel mondo da ciò che implicano nella nostra vita di ogni giorno. La crisi del mutamento climatico è un esempio perfetto di questo collegamento. Il cambiamento epocale ricavato dai movimenti del clima globale si traducono direttamente nel prezzo più alto che paghiamo al supermercato per il cibo. Il debito estremo e le economie al collasso dall’altra parte del pianeta si traducono direttamente nel prezzo più alto alla pompa di benzina e degli autobus, treni e taxi che ci portano ogni giorno al lavoro.  È a causa di questi e di altri estremi che i prestiti sono diventati più difficili da ottenere e che gli interessi che ci pagano sui nostri risparmi e pensioni sono a un ribasso record. Il rallentamento globale dell’industria si traduce direttamente nella perdita di lavoro e benefici nelle nostre comunità locali.
Io sono un ottimista per natura. Vedo i motivi per essere ottimisti nelle nostre vite. Allo stesso tempo, sono un realista. Non ho alcuna illusione rispetto alla quantità enorme di lavoro che ci vorrà per adattarsi al nuovo mondo che sta emergendo. La buona notizia è che non dobbiamo farlo da soli.

Ci siamo dentro tutti
Oggi il nostro mondo è profondamente connesso con così tanti livelli da rendere impossibile il fatto che la trasformazione che emerge da una parte del pianeta non si faccia vedere anche altrove. L’ho visto di persona nei miei viaggi in alcune delle mete più remote e isolate rimaste al mondo, come per esempio il Tibet.
Seguendo una serie di precedenti pellegrinaggi nella pianura tibetana – per la prima volta nel 2005 – ho visto la luce dei telefoni cellulari illuminare i recessi oscuri dei monasteri centenari, quando questi si accendevano nelle tasche sotto le tuniche di monaci e monache. Per coloro che vivono nei monasteri, il loro vecchio mondo fatto di isolamento è ora sulla strada della connessione, e il cambiamento che ciò comporta è una premessa di quanto le loro tradizioni non saranno mai più le stesse.
Non abbiamo però bisogno di andare in Tibet per vedere la prova di quanto sia davvero “connesso” il nostro mondo: si riflette ovunque, nei modi in cui funziona e in quelli in cui non funziona più. E mentre le tradizioni del passato scivolano via e quelle nuove emergono, lo scontro del nuovo, contro il vecchio, evidenzia una crisi ancora più grande; una che affrontiamo tutti pur non avendone mai letto su giornali o sentito in Tv. È una crisi silenziosa che nessuno sembra voler vedere pur essendo del tutto evidente.
È indubbio come la più grande crisi del nostro tempo sia una crisi di pensiero. Il nostro pensiero è la vera chiave per il modo in cui affrontiamo le necessità del nuovo mondo emergente. A voi e me viene richiesto di fare qualcosa che non è mai stato compiuto prima.
Siamo chiamati ad adottare un cambiamento radicale nel nostro modo di pensare a noi stessi e alla nostre relazioni con il mondo, e a farlo più in fretta rispetto a qualunque altra generazione precedente nella storia.
La nostra volontà di pensare in modo diverso a noi stessi e al mondo è la chiave per crescere in questo nostro tempo fatto di estremi.

Le soluzioni ci sono già
Il buono di tutto ciò è che noi abbiamo già le soluzioni ai grandi problemi che convergono nel nostro tempo. E noi sappiamo già di averle! La tecnologia per risolvere le sfide che affrontiamo è già stata scoperta; i principi avanzati sono già stati compresi. Esistono tutti in questo momento, qui e adesso, a portata di mano. Tutto ciò che si trova tra noi e un nuovo mondo dove l’energia provenga da risorse pulite e abbondanti, accessibili a ogni membro della nostra famiglia globale; dove il cibo pulito e sano sia abbondante e accessibile a ogni bocca del pianeta; dove ogni essere umano abbia soddisfatti i bisogni di base di una vita sana e significativa, sta nel pensiero che faccia spazio nelle nostre vite per ciò che già esiste nel mondo. La scienza migliore del nostro tempo ha rivelato le verità più profonde della nostra esistenza; ci dà i motivi per curare la nostra crisi di pensiero.
Abbracceremo mai il pensiero che porta alla più grande trasformazione che la vita umana e la civiltà abbiano mai conosciuto?  La scelta è nostra. E stiamo per scoprirlo!Verso una nuova normalità
Gli estremi nel nostro mondo stanno creando una nuova normalità nelle nostre vite. Il successo della nostra transizione in questa nuova normalità dipende da vari motivi:
• La nostra volontà di riconoscere
il cambiamento
• Come impariamo ad adattarvicisi.

La nostra cultura globalizzata sul lavoro, sui soldi, sui mercati e le risorse, rivela come sia oggi impossibile separare gli estremi nel mondo da ciò che implicano nella nostra vita di ogni giorno. La crisi del mutamento climatico è un esempio perfetto di questo collegamento. Il cambiamento epocale ricavato dai movimenti del clima globale si traducono direttamente nel prezzo più alto che paghiamo al supermercato per il cibo. Il debito estremo e le economie al collasso dall’altra parte del pianeta si traducono direttamente nel prezzo più alto alla pompa di benzina e degli autobus, treni e taxi che ci portano ogni giorno al lavoro.  È a causa di questi e di altri estremi che i prestiti sono diventati più difficili da ottenere e che gli interessi che ci pagano sui nostri risparmi e pensioni sono a un ribasso record. Il rallentamento globale dell’industria si traduce direttamente nella perdita di lavoro e benefici nelle nostre comunità locali.
Io sono un ottimista per natura. Vedo i motivi per essere ottimisti nelle nostre vite. Allo stesso tempo, sono un realista. Non ho alcuna illusione rispetto alla quantità enorme di lavoro che ci vorrà per adattarsi al nuovo mondo che sta emergendo. La buona notizia è che non dobbiamo farlo da soli.

Ci siamo dentro tutti
Oggi il nostro mondo è profondamente connesso con così tanti livelli da rendere impossibile il fatto che la trasformazione che emerge da una parte del pianeta non si faccia vedere anche altrove. L’ho visto di persona nei miei viaggi in alcune delle mete più remote e isolate rimaste al mondo, come per esempio il Tibet.
Seguendo una serie di precedenti pellegrinaggi nella pianura tibetana – per la prima volta nel 2005 – ho visto la luce dei telefoni cellulari illuminare i recessi oscuri dei monasteri centenari, quando questi si accendevano nelle tasche sotto le tuniche di monaci e monache. Per coloro che vivono nei monasteri, il loro vecchio mondo fatto di isolamento è ora sulla strada della connessione, e il cambiamento che ciò comporta è una premessa di quanto le loro tradizioni non saranno mai più le stesse.
Non abbiamo però bisogno di andare in Tibet per vedere la prova di quanto sia davvero “connesso” il nostro mondo: si riflette ovunque, nei modi in cui funziona e in quelli in cui non funziona più. E mentre le tradizioni del passato scivolano via e quelle nuove emergono, lo scontro del nuovo, contro il vecchio, evidenzia una crisi ancora più grande; una che affrontiamo tutti pur non avendone mai letto su giornali o sentito in Tv. È una crisi silenziosa che nessuno sembra voler vedere pur essendo del tutto evidente.
È indubbio come la più grande crisi del nostro tempo sia una crisi di pensiero. Il nostro pensiero è la vera chiave per il modo in cui affrontiamo le necessità del nuovo mondo emergente. A voi e me viene richiesto di fare qualcosa che non è mai stato compiuto prima.
Siamo chiamati ad adottare un cambiamento radicale nel nostro modo di pensare a noi stessi e alla nostre relazioni con il mondo, e a farlo più in fretta rispetto a qualunque altra generazione precedente nella storia.
La nostra volontà di pensare in modo diverso a noi stessi e al mondo è la chiave per crescere in questo nostro tempo fatto di estremi.

Le soluzioni ci sono già
Il buono di tutto ciò è che noi abbiamo già le soluzioni ai grandi problemi che convergono nel nostro tempo. E noi sappiamo già di averle! La tecnologia per risolvere le sfide che affrontiamo è già stata scoperta; i principi avanzati sono già stati compresi. Esistono tutti in questo momento, qui e adesso, a portata di mano. Tutto ciò che si trova tra noi e un nuovo mondo dove l’energia provenga da risorse pulite e abbondanti, accessibili a ogni membro della nostra famiglia globale; dove il cibo pulito e sano sia abbondante e accessibile a ogni bocca del pianeta; dove ogni essere umano abbia soddisfatti i bisogni di base di una vita sana e significativa, sta nel pensiero che faccia spazio nelle nostre vite per ciò che già esiste nel mondo. La scienza migliore del nostro tempo ha rivelato le verità più profonde della nostra esistenza; ci dà i motivi per curare la nostra crisi di pensiero.
Abbracceremo mai il pensiero che porta alla più grande trasformazione che la vita umana e la civiltà abbiano mai conosciuto?  La scelta è nostra. E stiamo per scoprirlo!

di Gregg Braden