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EVENTO: La Salute Alchemica

EVENTO: La Salute Alchemica

 

 

UN GRANDE EVENTO CON SALVATORE BRIZZI, GIORGIO SANGIORGIO, MICHELE GIOVAGNOLI, LUCIANO PERFETTI, STEFANO VALBONESI, WALTER KLINKON

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L’arte alchemica del vivere in salute è il tema della seconda edizione del convegno nazionale dedicato all’alchimia, che riunirà in una due intensa due giorni alcuni dei più importanti ed esperti studiosi della materia alchemica

SABATO 16 GENNAIO

ore 10.00 – “Il laboratorio interiore/esteriore dell’alchimista” – Giorgio Sangiorgio
ore 11.00 – “La Spagiria come via al sé” – Luciano Perfetti
ore 12.00 – “Gli insegnamenti della Natura nella costruzione dello stato di salute” – Michele Giovagnoli

Ore 13.00 – Pranzo

ore 15.00 – “L’alchimia verde” – Stefano Valbonesi
ore 16.15 – “L’officina alchemica” – Salvatore Brizzi
ore 17.30 – Domande del pubblico

ore 19.30 – Cena

Ore 21.15 – “Tra gioco e magia” – Serata in compagnia del Mago Klinkon che in questa serata di “prestigio” ci accompagnerà nei luoghi segreti della percezione, per scoprire che…

 

DOMENICA 17 GENNAIO –  SEMINARI

Ore 10.00 – 16.30 circa
SEMINARIO:
“L’OFFICINA ALCHEMICA: SPERIMENTAZIONI PRATICHE”
Condotto da Giorgio Sangiorgio e Luciano Perfetti

Un seminario di sperimentazione pratica di laboratorio, con la conoscenza diretta delle piante officinali, delle loro segnature archetipiche, di come lavorarle e utilizzarle  a  fini  terapeutici o per realizzare talismani vegetali, tinture, elisir, oleoliti, enoliti.

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Ore 10.00 – 13.00 
WORKSHOP: “TRA GIOCO E MAGIA”
Condotto da Walter Klinkon

Un Mago “a disposizione” per vivere la magia come strumento di conoscenza di sé. Attraverso i “giochi di prestigio” di un “mago bambino” saremo accompagnati nei territori dello STUPORE pronti a puntare la luce su aspetti nascosti della “percezione”.
“Accorgersi” e Stupore sono le parole chiave di questo viaggio insolito che accenderà piccole “fiamme alchemiche” e… grandi sorrisi.

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Ore 10.00 – 13.00 circa

SEMINARIO: “DARKROOM – Il potere solvente e coagulante del Buio”
Condotto da Michele Giovagnoli

– Argomentazione teorica su come il buio opera sul nostro sistema psico-fisico e su come il buio nel Bosco rappresenta un potentissimo strumento di crescita spirituale. Descrizione dettagliata di varie attività eseguibili in ambiente selvatico (durata: 1 ora).
– Esperienza pratica in aula di immersione collettiva in ambiente privo di luce, accompagnata da uno strategico percorso musicale, tattile ed olfattivo (durata: 2 ore).

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ISCRIZIONE e PACCHETTI:
 
– PACCHETTO SABATO: Convegno + ingresso omaggio alla “serata magica”: € 77,00
 
– PACCHETTO SABATO + DOMENICA:
Convegno Sabato + “serata magica” + laboratorio pratico Domenica: €107,00
  
1. PACCHETTO CONVEGNO + Serata “Tra gioco e magia” + LABORATORIO PRATICO “L’OFFICINA ALCHEMICA” 
con Giorgio Sangiorgio e Luciano Perfetti 
(ULTIMI POSTI DISPONIBILI!)
2. PACCHETTO CONVEGNO + Serata “Tra gioco e magia” + “TRA GIOCO E MAGIA WORKSHOP”
con Walter Klinkon 
 
3. PACCHETTO CONVEGNO + Serata “Tra gioco e magia” + SEMINARIO “DARKROOM – Il potere solvente e coagulante del Buio”
con Michele Giovagnoli

PER PRENOTARE IL TUO BIGLIETTO:
 
SCRIVI UNA E-MAIL A: eventi.artediessere@gmail.com
 
specificando il pacchetto che vuoi fare.
 
E inserendo i dati di tutti i partecipanti: 
NOME E COGNOME
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telefono
I pagamenti verranno fatti in loco, in contanti.
INFO E PRENOTAZIONI:
eventi.artediessere@gmail.com
320.0146140

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CONVENZIONE HOTEL ALA D’ORO
IN PENSIONE COMPLETA (pranzo e cena del sabato, e colazione della domenica)
camera doppia: 65 euro a testa
camera singola: 85 euro 
camera tripla: 55 euro a testa
Per chi non soggiorna in hotel Pasto 15 euro (Per prenotare mandare mail a eventi.artediessere@gmail.com)
Per prenotazioni camere (nella richesta specificare che è per l’evento):
Tel. +39 0545 22388
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—–> A FONDO PAGINA LE INDICAZIONI SU COME ARRIVARE ALL’HOTEL
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DETTAGLI DEGLI INTERVENTI
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IL LABORATORIO INTERIORE/ESTERIORE DELL’ALCHIMISTA”
con Giorgio Sangiorgio

L’alchimista ritiene che un corretto procedimento di lavorazione esteriore, ad esempio la raffinazione di un  metallo o di una pianta, si rifletta simpaticamente all’interno dell’operatore ed acceleri un analogo processo di raffinazione interiore. Ma il concetto è valido anche in senso inverso, per cui l’alchimista ritiene che il perfezionamento della propria interiorità influenzi simpaticamente la sublimazione di ciò che è materiale. Il lavoro interiore può essere supportato dall’attività artigianale del crogiolo o dell’alambicco, ma è soprattutto una precisa sperimentazione dell’alimentazione e del metabolismo del corpo, accompagnata da un’attività suggestiva e creativa della psiche, potenziata dalla energia di sette archetipi planetari, ed applicata ai quattro elementi, i componenti più  sottili della materia umana. L’alchimia può definirsi il migliore utilizzo possibile delle forze contrastanti e dei componenti materiali grezzi a disposizione dell’uomo, in maniera che l’unione equilibrata di elementi di per sé eterogenei, produca delle loro qualità potenziali non una semplice somma, ma una moltiplicazione esponenziale. Se l’armonizzazione dei componenti dell’uomo o della pianta o della lega metallica  è perfetta, si produce una loro assonanza o sinergia, i cui effetti si estendono al piano metafisico, il piano che sorregge la più grossolana realtà fisica.

 

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LA SPAGIRIA COME VIA AL SE’
con Luciano Perfetti

L’ Alchimia verde o Spagiria si propone di creare un ponte fra la natura e l’uomo: dal minerale al vegetale per giungere infine all’essere umano.

Ciò comporta acquisire la vera filosofia naturale che lega indissolubilmente questo profondo legame e che sta alla base di ogni genesi: una nuova sensibilità olistica, che è fisica ma anche metafisica.

La natura creando i vari individui vegetali, veri e propri esseri incontaminati, si offre  intelligentemente al nostro sostentamento e al mantenimento dell’essenza vitale in noi.

Ci aiuta inoltre a correggere tutti gli squilibri psicofisici, ma anche spirituali, che si possono presentare nella vita di ogni giorno.

Allora la Spagiria, attraverso le svariate tecniche, cerca di sfruttare al meglio questa energia vitale della pianta, caratterizzata dalle sue funzionalità archetipali e potenzialità zodiacali.

Vi saranno piante che agiranno su piani più sottili, elevati, altre sull’energetico, mentre altre su piani più fisici a sostegno dei vari organi e visceri.

Perché possa divenire una vera e propria medicina occorre che si destrutturi la forma materiale che l’ha portata in manifestazione, liberando quelle energie che hanno concorso alla sua genesi e ricomporle in un nuovo individuo: la quintessenza, che abbraccia in sé la quadruplicità, nata dal ternario alchemico, ad un livello superiore.

Questo quinto elemento è la forza vitale, il principio curativo, l’intelligenza individuale, l’azione guaritrice della Natura, attraverso quell’individuo vegetale specifico.

Qualunque metodo si utilizzi per questo scopo, è importante comprendere che dovremo cioè operare una sorta di iniziazione nei suoi confronti, creare un iniziato vegetale.

La spagiria così concepita agirà sempre e comunque ad un livello molto elevato in ognuno di noi,  portando il messaggio puro di quell’archetipo e inducendo l’energia vitale all’equilibrio.

Serviranno inoltre a strutturare e rafforzare il nostro vero Sé, il Nume in noi, la nostra Tintura con   cambiamenti reali dell’Immagine di Sé, nella fiducia in Sé stessi, con lo sviluppo di nuovi poteri: aumento della Sensibilità Psichica, capacità di controllare la propria Mente, migliore Illuminazione Spirituale, migliori trasmissioni elettrobiochimiche in tutto il corpo, sviluppo del Potere Cerebrale, ecc.

Tali Elisir diventano così, validi aiuti per portare Luce nel buio, Grazia nella disgrazia, Amore nella discordia, partendo dalla lunghezza d’onda della luce liberata dalla sostanza purificata.

Ciò che è puro non può che sollecitare la purezza,

Ciò che è luce non può che indurre lucentezza.

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LA SPAGIRYA O ALCHIMIA VERDE
con Stefano Valbonesi
La Spagirya vegetale è un metodo alchemico attraverso il quale  si preparano tinture ed essenze, oleoliti ed enoliti, ricavati dalle piante officinali  selvatiche.
Questo metodo viene portato alla ribalta nel periodo rinascimentale dal medico Theophrastus von Hohenheim, conosciuto con il nome di Paracelso.
In quel periodo l’essere umano ritrova la sua nobiltà: è visto come “un artista”, cioè colui che pratica le arti, le arti dell’astronomia, le arti della matematica, dell’alchimia, della poesia, dello studio dei testi sacri… e altro ancora.
E’ il periodo della riscoperta del pensiero platonico ed ermetico, adattato ai nuovi tempi senza però stravolgerne l’essenza.
Infatti questi studi non volevano riprendere le opere antiche e ricopiarle semplicemente ma,  riscoprire, attraverso se stessi e in se stessi, le realtà universali che vi sono descritte. Dove L’essere umano ritrova la sua filiazione con l’Universo: egli è il microcosmo nel macrocosmo, in grado di applicare  l’alchimia della trasformazione interiore per unirsi coscientemente al centro cioè riconnettersi all’origine della vita stessa: Dio o l’Assoluto. Ritorniamo ora, dopo questa breve spiegazione del pensiero rinascimentale,  a mio parere estremamente attuale,  alla Spagirya vegetale. La parola Spagiria è formata da due parole di origine greca che significano “separare” o “dividere” e “collegare” o “unire”, ovvero il concetto base del “solve et coagula” dell’ alchìmia.
La spagirya è quindi una certa applicazione dell’alchìmia. E’ opportuno, per completezza delle informazioni di base, dare una breve definizione della “pianta madre” della Spagirya, ovvero l’Alchìmia.
Si tratta di un insieme di fenomeni messi in atto dall’alchimista che richiamano le forze presenti nella natura, in grado di trasmutare una sostanza e di conferirgli proprietà diverse da quelle di partenza, eliminando dal preparato tutto ciò che è marcescibile, in modo da mantenerne solo l’essenza, la forza vitale e attiva e i nuovi elementi che si sono costituiti nel corso della trasmutazione alchemica.
Questa conoscenza ha come base l’insegnamento ermetico, che deriva dalla tradizione spirituale dell’antico Egitto. Rielaborata nel periodo greco alessandrino tra il II e il VI secolo d.C. Questa Arte verrà conservata ed in parte esportata, durante certi esodi forzati di alcuni gruppi, nei centri di cultura o scuole misteriosofiche di carattere neoplatonico, gnostico, bizantini. In seguito questa conoscenza viene anche adottata da scuole arabe per tutto il periodo medioevale e riportata in auge, ed in parte rinnovata in Europa, prima a causa dell’Umanesimo poi con il Rinascimento.
Questa conoscenza accompagna costantemente l’essere umano nel suo peregrinare all’interno di questa natura, adattandosi alle varie caratteristiche evolutive che si sono manifestate nelle varie epoche, sempre pronta a rivelarsi a tutti coloro
che desiderano veramente dissetarsi ad una tale fonte. Dall’alchìmia deriva la moderna chimica. La scienza sperimentale ha codificato con esattezza matematica le interazioni fra i vari elementi. La Spagiria di contro ha mantenuto quella parte filosofica essenziale che sarà parte integrante del convegno. Anche la parola Alchìmia o alchèmia è possibile che derivi dall’antico egitto. KEMI era il nome che veniva dato alla terra nera del Nilo.
Nel tempo a questa parola è stato aggiunto l’articolo “AL” e il suffisso “A” trasformandola in “AL-KEMI-A”.
Senza necessariamente scendere troppo nei dettagli di carattere filosofico dell’alchimia in quanto ricerca della Pietra filosofale, potremo però convenire che il legame con la terra è plausibile poiché l’opera al nero (nigredo), ovvero la prima fase dell’opera alchemico/filosofale, comincia con l’argilla e non con i metalli (la trasmutatio metallorum se qualcuno ha fatto studi in proposito) come generalmente si è portati a credere. Durante l’incontro del 16 gennaio sarà necessario inquadrare, con la maggiore esattezza possibile, l’importanza di avvicinare questi argomenti con un metodo che contempli la parte pratica relativa ai processi naturali e dall’altra, colga un senso più ampio, un senso olistico. Infatti per incominciare questo percorso oltre che dalla filosofia ermetica che terremo sempre come base, dovremmo partire anche con il rapportarci con l’ambiente che ci circonda, entrando in empatia con le piante che ci sono offerte gratuitamente dalla natura, per poter comprendere  come da queste si possono trarre dei rimedi molto efficaci a vantaggio del nostro benessere psicofisico. Le piante ci mettono a disposizione rimedi del tutto “semplici”, a patto che impariamo ad estrarli correttamente, con grande rispetto e la giusta conoscenza. Il concetto fondamentale da imparare è: smettiamo di “prendere” ciò che ci serve, ma cominciamo a “chiedere il permesso” alle piante, quali esseri viventi, con la loro funzione nella natura. La pianta è a nostra disposizione per “donarsi” a noi affinché possiamo intraprendere “il percorso” che ci porta
ad estrarre la sua energia vitale, il suo archetipo “potabile” in grado di sprigionare  il massimo della sua energia. Durante il convegno cercheremo di illustrare come sia possibile senza un laboratorio alchemico comporre degli ottimi rimedi, utilizzando vasi di vetro, un piccolo torchio, un mortaio e qualche altro contenitore per le varie calcinazioni. Oggetti semplici di uso comune che tutti potremmo avere in casa senza eccessive spese. Inoltre cercheremo di mostrare le analogie dei processi che avvengono durante le fasi di preparazione del rimedio con la trasmutazione interiore che dovrebbe avvenire  mediante l’esperienza e le forze, che l’operatività alchemica apporta all’operatore nel corso della sua vita di ricerca.
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GLI INSEGNAMENTI DELLA NATURA NELLA COSTRUZIONE DELLO STATO DI SALUTE
di Michele Giovagnoli
Sono un Uomo che ha conosciuto la guarigione immergendosi una notte intera in un Bosco, senza torcia elettrica, senza una meta precisa, solo l’istinto a procedere e a salire. Quattro ore passate a vagare tra inconsistenze e presenze indescrivibili. Un lento ed inesorabile abbandono che ha riaperto un fronte di dialogo vitale tra la mia anima e la Natura Madre. Da quel giorno un flusso di Conoscenza mi si propone ogni volta che varco quel confine sacro ed il mio piede si accosta a foglie secche e rami. Il Bosco si è fatto così complice. Entità antichissima, originale, punto di partenza e di ripartenza. Ciò che è salutare è armonico o funzionale, risuona o ti smuove verso la libertà da te stesso. Dalla più piccola sfumatura di una corteccia, all’odore lontanissimo di un ciclamino, tutto è occasione per effettuare un passo avanti. Tutto è strumento perfetto e puntuale. La ruota cosmica della rivoluzione solare gira dentro ogni creatura selvatica con fedeltà e meraviglia, e già la semplice ma consapevole osservazione da parte dell’uomo è una via alchemica efficace. Ma il Bosco si può anche toccare, intuire, scorgere, mordere o indovinare. Tenerselo lontano ad ogni metro che si consuma o farselo aderire alla più intima emozione. Come testimone e portavoce di questo parallelo dimensionale apro per questa occasione un po’ di pagine del mio vissuto. Luce ai vostri Cuori!
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COME ARRIVARE:
L’Hotel Ala d’Oro è situato a circa

1 km dall’ingresso autostradale

che permette un ottimo collegamento con tutte le principali città della Romagna.

Distanza dai principali aeroporti :
Aeroporto di Forlì 30 min
Aeroporto di Bologna 45 min
Distanza dall’ingresso autostrada: 1,5 Km
Distanze dalla stazione ferroviaria: 400 metri
Distanza dalle principali mete turistiche della Regione:
– Ravenna Km. 25,00
– Forlì Km. 30,00
– Ferrara Km. 58,00
– Bologna Km. 51,00
– Bagnacavallo Km. 6,00
– Faenza Km. 18,00
– Cesena Km. 45,00
AUTOSTRADA A-14
Una volta raggiunto il casello autostradale dell’uscita di LUGO-COTIGNOLA, è sufficiente seguire il percorso indicato chiaramente nelle mappe: (Percorso completo dal casello all’hotel)
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Fine