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“LA PORTA DEL MONDO” di Gregg Braden

“LA PORTA DEL MONDO” di Gregg Braden

di Gregg Braden

È arrivato un nuovo mondo e la vita, così come la conoscevamo, è cambiata per sempre.
La domanda non è più quando ci sarà un grande cambiamento? La domanda è dove portino ora i cambiamenti, cosa possiamo realisticamente attenderci, e cosa significhi per tutti noi, per le nostre famiglie, le nostre comunità, le nostre vite.
Più rapidamente di quanto possiamo documentarlo nei media o insegnarlo nei libri di testo, è chiaro come noi siamo entrati in una nuova fase della vita sul pianeta Terra. Dalle crisi senza precedenti delle economie a pezzi e le realtà del cambiamento climatico, alle risorse di cibo e acqua in diminuzione, fino alla rinnovata minaccia di una Guerra Mondiale. Persino gli esperti vacillano di fronte alla tempesta perfetta che si avvicinerà al nostro orizzonte a breve termine.
Con tutte le incertezze c’è solo una cosa di cui possiamo essere sicuri: il collasso del sistema globale porta a grandi cambiamenti in tutto quanto ci è familiare e a cui ci affidiamo nella vita di ogni giorno.

Guerra fredda e crisi globale
Durante gli ultimi anni della Guerra Fredda, avevo un posto in prima fila come progettista-capo di sistemi informatici nell’industria della difesa in uno dei momenti più terrificanti della storia del mondo e del modo di pensare che ne fu alla base.
Durante gli ultimi anni della guerra potenzialmente più letale – seppur non dichiarata – della storia umana, le super potenze di Stati Uniti e dell’ex Unione Sovietica fecero qualcosa che oggi appare come impensabile per qualunque persona razionale. Usarono tempo, energia, e risorse umane per sviluppare e accumulare nelle proprie vicinanze 65.000 armi nucleari – un arsenale composito con la capacità di friggere la Terra per diverse volte – e tutto ciò che vi sta sopra.
C’è un filo conduttore che unisce i motivi della guerra fredda e molte delle crisi che affrontiamo oggi. Nascono tutte da un modo di pensare che ha dominato molto del mondo moderno fin dall’inizio dell’era della scienza circa 300 anni fa. Si basano sul principio scientifico errato che suggerisce come noi siamo in qualche modo separati dalla Terra, separati l’uno dall’altro, e come la natura che ci dona la vita si basi su uno scontro continuo e sulla sopravvivenza del più forte.
Per fortuna, le nuove scoperte hanno rivelato come ognuno di questi principi sia del tutto falso.
Per sfortuna, però, c’è una certa riluttanza nel riportare queste nuove scoperte nella scienza comune, nei media di grande diffusione, nelle scuole e nei libri di testo tradizionali. In altre parole, stiamo ancora insegnando ai nostri giovani il falso principio di un modo obsoleto di pensare basato sul conflitto, la competizione e la guerra.
Quindi anche se non ci troviamo più ad affrontare il rischio di una minaccia nucleare come negli anni ‘80, la linea di pensiero che rese possibile le guerre e le sofferenze del 20° secolo e le crisi del 21° è ancora in piedi. Questo fatto è vitale per una semplice ragione: le menti migliori dei giorni nostri ci dicono senza alcun dubbio come stiamo affrontando le crisi in quantità e intensità tali come non si sono mai viste nella storia umana – e che ogni crisi vada risolta immediatamente.

La scelta del fato
La rivista Scientific American ha pubblicato un’edizione speciale (vol. 293, n. 3, settembre 2005) per aggiornare il mondo sulla situazione critica in cui ci troviamo oggi.
Il titolo, Crocevia per il pianeta Terra, dice già tutto. Il modo con cui risolviamo le crisi contemporanee, incluse:
• la nostra risposta ai cambiamenti climatici
• i livelli insostenibili e crescenti di povertà estrema
• l’emergenza delle nuove malattie
• la crescente carenza di cibo e acqua potabile
• il crescente divario tra ricchezza e povertà
• la domanda non sostenibile di energia
deciderà il destino, o segnerà il fato della nostra famiglia globale che si stima raggiunga la cifra incredibile di 8 miliardi di persone entro il 2025.
Per la prima volta nella storia umana il futuro della nostra intera specie giace nelle scelte di una sola generazione – la nostra – e le scelte vanno fatte in una piccola finestra di tempo – ora.
La chiave sta nel fatto che il modo con cui affrontiamo le più grandi crisi della storia umana si basa sul modo in cui vediamo noi stessi e il mondo. Forse non è un caso che oggi, dopo tre secoli in cui si è usato il metodo scientifico per rispondere alle domande fondamentali su noi stessi, il mondo si sia ritrovato ad affrontare le più grandi crisi di conflitto, sofferenza e malattia della storia mai registrata. I nostri vecchi modi di pensare – che comprendono il credere nel bisogno della competizione, la nostra separazione dalla natura, e il motto Darwiniano “che viva il più forte e soccomba il più debole” ci hanno portato sull’orlo del baratro. Chiaramente, il modo di pensare che ci ha portato alla guerra e alla sofferenza nel 20° secolo non è quello su cui vogliamo si basino le decisioni sulla nostra sopravvivenza!

Chi siamo davvero?
Come possiamo sapere cosa scegliere – quali politiche applicare, quali leggi far passare – o come costruire economie sostenibili, diffondere tecnologie salvavita, e ricostruire gli strappi che stanno lacerando il tessuto delle nostre relazioni e della nostra società… finché non avremo risposto all’unica domanda che si trova al centro della nostra esistenza: Chi… siamo?
Come individui, come famiglie, come nazioni, e come un’unica civiltà umana, dobbiamo sapere chi siamo, prima di poter fare le scelte giuste. Ed è particolarmente importante farlo adesso, in un momento in cui le scelte contano! Quando accoglieremo le verità della nostra storia sulla Terra, i cicli di cambiamento del nostro pianeta, e il ruolo che essi giocano nelle nostre vite, allora comprenderemo ciò che dobbiamo davvero affrontare, quali siano le nostre opzioni, e quali scelte siano disponibili.
Sviluppare un nuovo livello di pensiero è esattamente quello che dobbiamo fare oggi, e le dimensioni delle crisi che ci troviamo ad affrontare possono fare da catalizzatore proprio per spingerci a farlo! Il ponte emergente tra la scienza che ci dice come funziona l’universo, e le tradizioni spirituali che danno a queste conoscenze un significato nella nostra vita, gioca un ruolo vitale in questo nuovo stile di pensiero che allontani i futuri possibili più oscuri. Ma mentre le crisi attuali possono fare da catalizzatore per un tale cambiamento nel modo di pensare, qualcosa di ancor più profondo sta emergendo.
Il nuovo cambiamento nel pensiero è la via per la trasformazione umana. E visto il numero imponente di persone coinvolte in questo cambiamento e la crescente gravità delle crisi che ci stanno portando a cambiare il modo in cui pensiamo, ci troviamo sulla soglia di una trasformazione umana a un livello tale mai visto prima sulla Terra.

La speranza è l’ultima a morire
Negli anni recenti, un’esplosione di nuove scoperte scientifiche ha lasciato ben pochi dubbi sul fatto che molte delle vecchie opinioni sulla vita, sul nostro mondo e i nostri corpi debbano cambiare. Il motivo è semplice: le idee sono sbagliate. Nuove prove ci hanno dato nuovi modi di pensare a riguardo delle eterne domande sulla vita. Da dove veniamo? Da quanto siamo qui? Come possiamo superare al meglio le crisi che il nostro mondo deve affrontare e cosa possiamo fare adesso per migliorare le cose?. Mentre le nuove scoperte ci danno speranza, nonostante questi avanzamenti, ancora ci troviamo con un problema: il tempo richiesto per integrare queste scoperte in un modo di pensare accettabile può essere più lungo rispetto a quello che abbiamo a disposizione per risolvere le crisi.
Fortunatamente, questo sta cambiando. Alla luce delle nuove scoperte riguardanti le civiltà vicine all’era glaciale, le false ipotesi sull’evoluzione umana, l’origine e il ruolo della guerra nel nostro passato e l’immeritata enfasi sulla competizione nelle nostre vite contemporanee, dobbiamo ripensare le credenze scientifiche di base che fondano le decisioni che prendiamo e il nostro modo di vivere. È qui che le nuove e profonde verità della scienza entrano in gioco.

È vero tutto e il contrario di tutto
In una conversazione con Albert Einstein, il fisico vincitore del premio Nobel Niels Bohr condivise la propria visione sul profondo e misterioso senso di ciò che noi riteniamo “verità.” In termini eloquenti e chiari disse «È caratteristica di ogni profonda verità che la sua negazione sia anch’essa una profonda verità» In altre parole è ciò che Bohr chiamava la “negazione” di un vecchio principio scientifico (ovvero una conoscenza che non avesse più senso alla luce di una nuova scoperta) che rende l’opposto una verità profonda. Ed è qui che le notizie sulle scoperte scientifiche recenti diventano la proverbiale medaglia a due facce.
La buona notizia è che le nuove informazioni ci danno un modo di vedere le cose aggiornato e presumibilmente più corretto. Quella cattiva è che un intero paradigma è stato costruito su delle ipotesi false. Tutto, dai corsi di studio approvati dai consigli scolastici e insegnati nelle nostre scuole; alle carriere di insegnanti, scrittori, e accademici le cui vite sono state dedicate all’insegnamento di un paradigma – assieme alle decisioni politiche che sono state trasformate in legge nelle più alti corti degli stati – si basa su ciò che viene visto come “vero” nella nostra cultura.
Possiamo scoprire come le nostre convinzioni sul riscaldamento globale, sul ruolo della competizione nelle economie, sulle nostre scelte di salvare qualcuno, o i motivi delle guerre – per esempio – ricadano esattamente in questa categoria di verità profonde.
Mentre affrontiamo le crisi più numerose e gravi mai viste nella storia registrata, i fatti rivelati in sei aree di ricerca hanno cambiato radicalmente il modo con cui siamo stati portati a pensare al nostro mondo e a noi stessi in passato. Mentre ci occupiamo delle grandi crisi del nostro tempo, quelle che seguono sono le verità-chiave che dobbiamo considerare:
• Fatto 1: la nostra capacità di debellare le crisi che minacciano le nostre vite e il nostro mondo si basa sulla nostra volontà di accettare ciò che la scienza sta rivelando sulle nostre origini e sulla storia.
• Fatto 2: la riluttanza del sistema educativo tradizionale a riflettere le nuove scoperte, ed esplorare le nuove teorie, ci mantiene bloccati in convinzioni obsolete che sono incapaci di affrontare le grandi crisi della storia umana.
• Fatto 3: la chiave per affrontare le crisi che minacciano la nostra sopravvivenza si trova nel costruire rapporti basati sull’aiuto reciproco e la cooperazione nell’adattarci ai cambiamenti, invece di puntare il dito assegnando colpe, rendendo difficili queste alleanze vitali.
• Fatto 4: le nuove scoperte su civiltà avanzate risalenti alla fine dell’era glaciale forniscono suggerimenti su come superare le crisi del nostro tempo, così come i nostri antenati affrontarono le proprie.
• Fatto 5: più di 400 studi, confermati dalla comunità scientifica, hanno concluso come la competizione violenta e la guerra contraddicano direttamente i nostri istinti più profondi di cooperazione e allevamento. In altre parole, al centro della nostra natura più vera semplicemente non siamo “programmati” per la guerra!

La miglior ricerca scientifica del nostro tempo, quando si coniuga con la saggezza del nostro passato, conferma come noi abbiamo ancora i modi e i mezzi per modificare questo tempo di crisi in un tempo di emergenza. Possiamo creare un nuovo mondo basato su principi fattibili e sostenibili, costruiti sulla comprensione completa delle nostre verità più profonde. La chiave per la crescita è semplicemente questa: meglio conosciamo noi stessi, più chiare diventano le scelte nelle nostre vite.
Nessuno sa per certo cosa ci riservi il futuro. Ma non importa quali sfide ci attendano o quali scelte ci troveremo a dover compiere, una cosa è assolutamente certa:
sapere chi siamo e comprendere ciò che ci lega l’uno all’altro, e al mondo oltre al nostro, ci dà quel vantaggio evolutivo che i nostri antenati forse non avevano quando hanno affrontato crisi simili nel passato.
Con questo vantaggio, spostiamo la bilancia della vita in nostro favore. E tutto inizia con la nostra presa di coscienza delle verità più profonde sulla nostra esistenza, e come ci affidiamo a queste verità ogni giorno per ogni scelta della nostra vita.